Aziende, quali sono le skills del perfetto leader?

Quali competenze dovrebbe avere un futuro leader? E, soprattutto, manager e dipendenti hanno la stessa visione della figura del capo? A queste questioni tanto attuali risponde una recente ricerca condotta da Lhh, società appartenente al Gruppo Adecco, che ha rivelato prospettive divergenti tra dipendenti e dirigenti riguardo alle competenze chiave dei “numeri uno”.
Mentre il 23% dei colletti bianchi colloca l’empatia e l’ascolto al primo posto tra le qualità essenziali per un leader, la maggioranza dei dirigenti aziendali (20%) attribuisce maggiore importanza alla visione strategica, salendo addirittura al 25% nelle grandi imprese, sebbene la gestione dei team rimanga la competenza più citata.

Per le PMI l’empatia e l’ascolto sono doti fondamentali

Esaminando le risposte dei leader di piccole realtà, tornano ai primi posti l’empatia e l’ascolto, citate come la principale caratteristica dal quasi 20% degli intervistati.
Questa tendenza si ripete anche tra i lavoratori in base alle fasce di età: la generazione Z pone l’empatia al primo posto (25%), mentre i millennial attribuiscono maggiore importanza alla capacità di dare l’esempio e guidare (22%).

Tuttavia, ascolto ed empatia vengono indicate come caratteristiche primarie praticamente da tutte le generazioni. Le differenze però emergono in altre competenze: la visione strategica è ritenuta cruciale dai leader (20%) rispetto ai lavoratori (8%), così come la capacità di valutazione e di dare feedback (8% per i leader e 4% per i lavoratori). L’inclusione, centrale per quasi il 4% dei lavoratori (5% per la Generazione Z), è considerata meno rilevante (meno del 2%) dai leader.
Sorprendentemente, la capacità di innovare è considerata più importante per i lavoratori che per i dirigenti, che sono più preoccupati per l’orientamento al business e i risultati economici.

Dipendenti e manager non hanno la stessa visione

Le cinque competenze più importanti per i leader, secondo i dipendenti, sono: empatia e ascolto (23%), capacità di guidare (20%), gestione del team (19%), capacità decisionale (13%) e visione strategica (8%). Per i dirigenti, le cinque competenze chiave sono: visione strategica (20%), empatia e ascolto (19%), gestione del team (18%), capacità di essere guida (16%) e capacità decisionale (11%).
Solo poco più dell’1% dei lavoratori ritiene che il leader del futuro debba essere forte, e meno del 4% sottolinea l’autorevolezza. Maggior attenzione è rivolta alla capacità di motivare (14%), coinvolgere (quasi 10%) e comunicare (9%).

Gli effetti di un buon leader

La ricerca, condotta su un campione di 7.000 dipendenti e oltre 200 dirigenti, mette in luce il ruolo centrale dei leader nell’ambiente aziendale: il 97% dei lavoratori ritiene che un buon leader possa influenzare significativamente il benessere sul lavoro, mentre quasi il 32% delle donne ammette che le caratteristiche negative del leader hanno influenzato la decisione di cambiare lavoro.